Tradimento Infedeltà Partner-Costi-Prezzi-Preventivi-Tariffario Autorizzato Anno 2024 Infedeltà Coniugale, Tradimento,Risultati Garantiti Prove Legale
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Quanto costa il tradimento? Cellulare spento, ritardi ingiustificati, rifiuti...

Quanto costa il tradimento? Cellulare spento, ritardi ingiustificati, rifiuti... - Tradimento Infedeltà Partner-Costi-Prezzi-Preventivi-Tariffario Autorizzato Anno  2024

Quali possono essere i sospetti di una presunta infedeltà coniugale? 

Cellulare spento o non raggiungibile, ritardi ingiustificati, controlli sistematici della posta elettronica, del cellulare, di siti internet/chat, telefonate inattese, frasi mormorate soltanto per metà, improvviso cambio nel modo di vestire, rivoluzione del proprio guardaroba, rivoluzione del look, tracce di un insolito profumo, rifiuto dei rapporti sessuali, cene frequenti e/o improvvise, di lavoro con clienti o amici, buon umore improvviso, stanchezza e sonno nonostante voi siate al corrente che il Vostro partner sia andato a letto presto, disinteresse nella vita di coppia, nel vivere quotidiano del proprio partner.

Insomma, non bisogna mai dare nulla per scontato!

Quanto costa il tradimento? Perdita dell'assegno di mantenimento, rinuncia economica, la fedeltà nel matrimonio va comparata a quella di lealtà  

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GIURISPRUDENZA/SENTENZE

DIRITTO AL RISPETTO DELLA VITA FAMILIARE ED ATTUAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI AFFIDAMENTO DEI FIGLI CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO - Sentenza 17 dicembre 2013 (viola l'obbligo di adottare misure adeguate a ristabilire le relazione tra il genitore non convivente ed il figlio, ostacolata dalla condotta dell'altro genitore, l'autorità giudiziaria che si limiti ad ordinare alle parti di collaborare e di eseguire le sue decisioni, senza garantire un sostegno psicologico al minore), con nota di richiami

MANTENIMENTO DEI FIGLI NATI FUORI DEL MATRIMONIO E SEQUESTRO DEI BENI DEL GENITORE OBBLIGATO TRIBUNALE DI TORINO - Ordinanza 4 novembre 2013 (individua i presupposti per la concessione del sequestro previsto dall'art. 3, comma 2, della legge n. 219/2012, nonché la finalità di tale misura coercitiva)

DECADENZA DALLA RESPONSABILITA' GENITORIALE E COMPETENZA FUNZIONALE DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI TRIBUNALE PER I MINORENNI DI CATANIA - Decreto 22 maggio 2013 (a seguito della nuova formulazione dell'art. 38, comma 1, disp. att. cod. civ., il tribunale ordinario, in pendenza dei giudizi di separazione o divorzio, è competente solo sui provvedimenti di limitazione della responsabilità genitoriale e non anche su quelli di decadenza, che rimangono di esclusiva competenza del tribunale per i minorenni), con nota di richiami

MANTENIMENTO DEI FIGLI ED ATTITUDINE AL LAVORO DEL GENITORE COLLOCATARIO CASSAZIONE, SEZ. VI CIVILE - Ordinanza 4 aprile 2013, n. 8286 (ai fini del mantenimento dei figli occorre considerare, oltre i redditi in denaro, anche l'attitudine al lavoro e la capacità di guadagno del genitore collocatario, sebbene alla luce di fattori concreti soggettivi ed oggettivi), con nota di richiami

MANTENIMENTO DEI FIGLI ED OPPOSIZIONE A PRECETTO CASSAZIONE, SEZ. VI CIVILE - Ordinanza 2 aprile 2013, n. 7974 (il genitore non collocatario è tenuto a contribuire al mantenimento dei figli anche durante il periodo estivo, nonostante, in tale lasso di tempo, provveda in via esclusiva alle esigenze di vita della prole), con nota di richiami

MANTENIMENTO DEI FIGLI E STATO DI DISOCCUPAZIONE DEL GENITORE NON AFFIDATARIO TRIBUNALE DI ANCONA - Sentenza 13 febbraio 2013, n. 185 (anche il genitore disoccupato ed agli arresti domiciliari, ma dotato di capacità lavorativa e di potenzialità reddituale, deve contribuire, sebbene in misura minima, al mantenimento dei figli), con nota di richiami

FILIAZIONE NATURALE ED OBBLIGAZIONE SUSSIDIARIA DEI NONNI CASSAZIONE, SEZ. VI CIVILE - Ordinanza 20 settembre 2012, n. 15857 (afferma la competenza del tribunale ordinario sul ricorso proposto ex art. 148 cod. civ. dalla madre naturale di un minore nei confronti dei nonni paterni, avendo ad oggetto esclusivamente provvedimenti di natura economica)

ASSEGNO DI MANTENIMENTO PER I FIGLI E FORFETTIZZAZIONE DELLE SPESE STRAORDINARIE CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 8 giugno 2012, n. 9372 (le spese straordinarie per i figli, stante la loro rilevanza, imprevedibilità ed imponderabilità, non  possono essere incluse in via forfettaria nell'assegno di mantenimento posto a carico di uno dei genitori), con nota di richiami

AFFIDAMENTO CONDIVISO E COLLOCAMENTO PREVALENTE DEI FIGLI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 17 maggio 2012, n. 7773 (i provvedimenti di affidamento dei figli non possono consistere in forzate sperimentazioni al solo fine di rentere i genitori più maturi e responsabili) con nota di richiami ), con nota di richiami

MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI SEPARAZIONE E PROVVISORIA ESECUTORIETA' CASSAZIONE, SEZ. III CIVILE - Sentenza 20 marzo 2012, n. 4376 - TRIBUNALE DI CATANIA - Decreto 24 maggio 2010 (il provvedimento di modifica delle condizioni di separazione è immediatamente esecutivo ex lege, non essendo necessaria l'apposizione della clausola di cui all'art. 741 cod. proc. civ.), con nota di richiami

ASSEGNAZIONE PARZIALE DELLA CASA FAMILIARE ED ONERE DELLA PROVA CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 11 novembre 2011, n. 23631 (per potersi disporre l'assegnazione parziale della casa familiare è necessario provare l'autonomia e distinzione della porzione di immobile che si vuole escludere dall'assegnazione, ovvero che la casa è sproporzionata rispetto alle esigenze del nucleo familiare residuo ), con nota di richiami

OMESSA PRESTAZIONE DEI MEZZI DI SUSSISTENZA E MODIFICHE INTRODOTTE DALLA LEGGE SULL'AFFIDAMENTO CONDIVISO CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE - Sentenza 27 aprile 2011, n. 16458 - CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE - Sentenza 6 ottobre 2011, n. 36263 (l'art. 3 della legge 54 del 2006 presidia con la sanzione penale la sola violazione dell'obbligo di mantenimento dei figli, rendendo più incisiva la tutela anche in favore dei figli di genitori separati), con nota di richiami

MATRIMONIO DELLO STRANIERO E REGOLARE PERMANENZA NEL TERRITORIO ITALIANO CORTE COSTITUZIONALE, Sentenza 25 luglio 2011, n. 245 (dichiara l'illegittimità costituzionale dell'art. 116, comma 1, cod. civ., limitatamente alle parole "nonché un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano") - TRIBUNALE DI CATANIA, SEZ. I CIVILE - Ordinanza collegiale 13/17 novembre 2009 (solleva la questione di legittimità costituzionale, poi accolta, dell'art. 116, comma 1, cod. civ., nella parte in cui prescrive allo straniero, che intende sposarsi in Italia, la produzione di un documento attestante la regolare permanenza nel territorio italiano), con nota di richiami

PERMESSO DI SOGGIORNO PER COESIONE FAMILIARE E REQUISITO DELLA CONVIVENZA TRIBUNALE DI CATANIA - Decreto 17 maggio 2011 (la disciplina dettata dal decreto legislativo n. 30/2007 si applica anche al coniuge extracomunitario di cittadino italiano entrato clandestinamente in Italia, con la conseguenza che, ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno, non è più necessario il requisito della sua contestuale ed effettiva convivenza con il coniuge italiano), con nota di richiami

VENDITA DELLA CASA FAMILIARE E DOVERI DEONTOLOGICI DELL'AVVOCATO  CASSAZIONE, SEZ. UNITE CIVILI - Sentenza 26 maggio 2011, n. 11564 (il comportamento dell'avvocato che agevoli il proprio cliente a disfarsi della casa familiare, vanificando il diritto delle figlie minori di abitarvi, è scorretto, contrario ai doveri deontologici e non ha nulla a che vedere con la tutela del diritto di difesa), con nota di richiami

MODIFICA DELL'ASSEGNO DI MANTENIMENTO PER I FIGLI NATURALI E COMPETENZA DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI  CASSAZIONE, SEZ. VI CIVILE - Ordinanza 5 maggio 2011, n. 9936 (la competenza a decidere sull'assegno di mantenimento per i figli naturali, una volta attratta al tribunale per i minorenni, resta radicata presso tale tribunale anche per ogni successiva richiesta di modifica del provvedimento adottato ), con nota di richiami.

AFFIDAMENTO DEI FIGLI NATURALI E TERMINI PER L'IMPUGNAZIONE DINANZI ALLA CORTE DI APPELLO CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 21 marzo 2011, n. 6319 (il decreto di affidamento dei figli naturali ha natura sostanziale di sentenza e può essere impugnato entro trenta giorni dalla sua notificazione, ex art. 325 c.p.c., trattandosi di appello mediante ricorso e non di reclamo ai sensi dell'art. 739 c.p.c.), con nota di richiami

REVOCABILITA' E MODIFICABILITA' DELL'ORDINANZA PRESIDENZIALE E RICORSO STRAORDINARIO PER CASSAZIONE CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 28 gennaio 2011, n. 2099 - CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 26 gennaio 2011, n. 1841 (il potere del giudice istruttore di revocare o modificare l'ordinanza presidenziale è stato conservato pure dopo la previsione del reclamo alla Corte d'appello, e permane anche se tale provvedimento è confermato dopo il reclamo, per cui deve escludersi la definitività e l'idoneità a divenire giudicato di tale ordinanza), con nota di richiami

VERSAMENTO DIRETTO DELL'ASSEGNO AI FIGLI MAGGIORENNI E LEGITTIMAZIONE ATTIVA DEL GENITORE CONVIVENTE   CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Ordinanza 10 dicembre 2010, n. 24989 (il versamento diretto al figlio maggiorenne, quale avente diritto, del contributo di mantenimento si risolve in una modalità alternativa rispetto al pagamento nelle mani del genitore convivente, che rimane dotato di legittimazione attiva a percepire tale assegno con nota di richiami

AFFIDAMENTO CONDIVISO E DISTANZA TRA I LUOGHI DI RESIDENZA DEI GENITORI CASSAZIONE, SEZ. VI CIVILE - Ordinanza 2 dicembre 2010, n. 24526 (l'oggettiva distanza esistente tra i luoghi di residenza dei genitori non preclude la possibilità di un affidamento condiviso del figlio, incidendo, soltanto, sulla disciplina dei tempi di presenza del minore presso ciascun genitorie), con nota di richiami

MANTENIMENTO DEI FIGLI NATURALI E RIMBORSO DEGLI ARRETRATI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 4 novembre 2010, n. 22506 (il rimborso delle spese di mantenimento del figlio minore interamente sostenute da uno dei genitori presuppone l'accertamento del quantum dovuto in restituzione e non può prescindere dall'applicazione dei criteri di cui all'art. 155, comma 4, cod. civ.), con nota di richiami

AFFIDAMENTO CONDIVISO DEI FIGLI NATURALI ED ASSEGNO PERIODICO DI MANTENIMENTO CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 4 novembre 2010, n. 22502 (il giudice, in ipotesi di affidamento condiviso della prole con collocamento prevalente presso uno dei genitori, deve porre a carico del genitore non collocatario l'obbligo di corrispondere un assegno periodico per il mantenimento dei figli naturali), con nota di richiami

DIVIETO DI FECONDAZIONE ETEROLOGA ED INDEBITA INGERENZA DELLO STATO TRIBUNALE DI CATANIA Ordinanza 21 ottobre 2010 (solleva la questione di legittimità costituzionale delle disposizioni normative contenute nella legge sulla procreazione medicalmente assistita, nella parte in cui introducono il divieto di fecondazione di tipo eterologo), con nota di richiami - CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO - Sentenza 1 aprile 2010

MANCATA ESECUZIONE DEL PROVVEDIMENTO DI AFFIDAMENTO DEI FIGLI ED EPISODICITA' DELLA CONDOTTA CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE - Sentenza 18 marzo 2010, n. 10701 (normalmente, l'assolutamente occasionale inosservanza delle modalità di affidamento dei figli non concretizza elusione del provvedimento del giudice civile), con nota di richiami

AFFIDAMENTO CONDIVISO E CIRCOSTANZE OSTATIVE ALLA SUA APPLICAZIONE CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 17 dicembre 2009, n. 26587 (la totale inadempienza all'obbligo di mantenimento dei figli ed il discontinuo esercizio del diritto di visita costituiscono ragioni ostative all'applicazione dell'affidamento condiviso dei figli), con nota di richiami

OMESSA PRESTAZIONE DEI MEZZI DI SUSSISTENZA E DOVERE DI MANTENIMENTO DEI FIGLI CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE - Sentenza 1 dicembre 2009, n. 46200 (il genitore deve soddisfare le esigenze primarie del minore, essendo irrilevante l'acquisto di beni voluttuari e superflui)

MANTENIMENTO DEI FIGLI E CRITERI DI QUANTIFICAZIONE DELL'ASSEGNO PERIODICO CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 6 novembre 2009, n. 23630 (ai fini della quantificazione dell'assegno di mantenimento, l'art. 155 cod. civ. attribuisce sicura preminenza al criterio delle «attuali esigenze del figlio»)

AFFIDAMENTO CONDIVISO ED ASSEGNO PERIODICO DI MANTENIMENTO DEI FIGLI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 4 novembre 2009, n. 23411 (la corresponsione dell'assegno periodico di mantenimento dei figli è opportuna, se non necessaria, quando l'affidamento condiviso preveda il collocamento prevalente della prole presso uno dei genitori), con nota di richiami

MANTENIMENTO DEI FIGLI MAGGIORENNI E RILEVANZA DELLE LORO INCLINAZIONI ED ASPIRAZIONI CORTE DI APPELLO DI CATANIA, SEZ. PERSONA E FAMIGLIA - Decreto 28 ottobre 2009 (l'iscrizione della figlia maggiorenne, in età avanzata, ad un corso di studi universitari non può ritorcersi a suo danno, dovendo i genitori assecondare le aspirazioni e le inclinazioni della prole), con nota di richiami

MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI SEPARAZIONE ED AUDIZIONE OBBLIGATORIA DEI FIGLI MINORI  CASSAZIONE, SEZ. UNITE CIVILI - Sentenza 21 ottobre 2009, n. 22238 (nel procedimento di revisione delle condizioni di separazione è obbligatoria l'audizione del figlio minore, salvo che il giudice motivi adeguatamente le ragioni del mancato ascolto), con nota di richiami

SEPARAZIONE PERSONALE ED INTERVENTO DEI NONNI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 16 ottobre 2009, n. 22081 (il minore, sebbene titolare del diritto alla conservazione delle relazioni affettive con i nuclei di provenienza genitoriale, non è parte del giudizio di separazione dei coniugi, con la conseguenza che non ricorrono le condizioni richieste dalla legge per l'intervento ad adiuvandum coltivato dai nonni), con nota di richiami

ELUSIONE DEL PROVVEDIMENTO DI AFFIDAMENTO DEI FIGLI E DOVERI DEL GENITORE AFFIDATARIO CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE - Sentenza 6 luglio 2009, n. 27995 (rientra nei doveri del genitore affidatario quello di favorire il rapporto del figlio con l'altra figura genitoriale, perché entrambi i genitori sono centrali e determinanti per la crescita equilibrata del minore), con nota di richiami

ASSEGNO DI MANTENIMENTO E TENORE DI VITA DEL CONIUGE ONERATO CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 17 giugno 2009, n. 14081 (ai fini dell'attribuzione dell'assegno di mantenimento ad uno dei coniugi occorre considerare, non solo le maggiori spese derivanti dalla separazione, ma anche il diritto del coniuge astrattamente onerato di mantenere lo stesso tenore di vita goduto prima della separazione), con nota di richiami

AFFIDAMENTO DEI FIGLI NATURALI E RIMBORSO DEGLI ARRETRATI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 7 maggio 2009, n. 10569 (la controversia relativa al rimborso, in via di rigresso, delle spese sostenute in passato dal genitore naturale per il mantenimento del figlio non rientra nella competenza del tribunale per i minorenni), con nota di richiami

MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI DIVORZIO E RICORSO STRAORDINARIO PER CASSAZIONE CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 6 aprile 2009, n. 8227 (il provvedimento di revisione del contributo di mantenimento ai figli maggiorenni, in quanto suscettibile di passare in giudicato, è impugnabile con il ricorso straordinario per cassazione), con nota di richiami

AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ED ATTUALITA' DEI PRESUPPOSTI DI FATTO TRIBUNALE DI CATANIA - Decreto 26 febbraio 2009 (non può essere nominato un amministratore di sostegno in favore di una persona perfettamente lucida e sana, solo per l'eventualità che, in futuro, possa stare male), con nota di richiami

ORDINI DI PROTEZIONE E GIUDIZIO DI SEPARAZIONE TRIBUNALE DI CATANIA - Decreto 14 novembre 2008 (il provvedimento avente il contenuto dell'ordine di protezione, adottato dal giudice della separazione, non è reclamabile), con nota di richiami - TRIBUNALE DI CATANIA - Decreto 8 luglio 2008 

MODIFICA DELLE CONDIZIONI DI SEPARAZIONE E COMPETENZA TERRITORIALE CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 5 settembre 2008, n. 22394 (sulla domanda di concessione dell'assegno di mantenimento a favore del coniuge consensualmente separato è territorialmente competente il giudice del luogo dove è stata omologata la separazione), con nota di richiami

ASSEGNO DI SEPARAZIONE E TENORE DI VITA GODUTO DURANTE IL MATRIMONIO CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 7 luglio 2008, n. 18613 (la finalità dell'assegno di mantenimento è quella di far conservare al coniuge che non ha redditi adeguati le potenzialità economiche per il soddisfacimento delle sue esigenze personali, in misura analoga a quella fruita durante il matrimonio), con nota di richiami

OMESSA PRESTAZIONE DEI MEZZI DI SUSSISTENZA E SEPARAZIONE DI FATTO DEI GENITORI CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE - Sentenza 5 maggio 2008, n. 17843 (i genitori hanno l'obbligo giuridico, oltre che morale, di contribuire al mantenimento dei figli anche durante il periodo della loro separazione di fatto), con nota di richiami

FIGLI MAGGIORENNI E CONSEGUIMENTO DELL'INDIPENDENZA ECONOMICA CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 28 agosto 2008, n. 21773 (afferma che il conseguimento dell'indipendenza economica del figlio maggiorenne può non coincidere con l'instaurazione effettiva di un rapporto di lavoro giuridicamente stabile), con nota di richiami

FIGLI NATURALI - MANTENIMENTO - DOMANDA EX ART. 148 C.C. - COMPETENZA DEL TRIBUNALE ORDINARIO CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Ordinanza 25 agosto 2008, n. 21754 CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Ordinanza 25 agosto 2008, n. 21755 - CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Ordinanza 25 agosto 2008, n. 21756 (afferma la competenza del tribunale ordinario sulle controversie riguardanti unicamente il mantenimento del figlio naturale, in assenza di contestualità con la domanda di affidamento), con nota di richiami

ASSEGNO DI MANTENIMENTO E NASCITA DI UN NUOVO FIGLIO DEL SOGGETTO ONERATO CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 24 gennaio 2008, n. 1595 - TRIBUNALE DI CATANIA - Decreto 14 dicembre 2007 (sui nuovi oneri familiari dell'obbligato, derivanti dalla nascita di un ulteriore figlio, ai fini dell'esatta quantificazione dell'assegno di mantenimento a suo carico), con nota di richiami

OMESSA PRESTAZIONE DEI MEZZI DI SUSSISTENZA E SENTENZA DI DISCONOSCIMENTO DELLA PATERNITA' CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE - Sentenza 3 luglio 2008, n. 27051 (il genitore non può addurre a giustificazione del mancato versamento dell'assegno di mantenimento che il minore non è figlio proprio), con nota di richiami

MANTENIMENTO DEI FIGLI MAGGIORENNI E TRASCURATEZZA NEGLI  STUDI UNIVERSITARI CORTE DI APPELLO DI CATANIA, SEZ. PERSONA E FAMIGLIA - Decreto 29 maggio 2008 (va escluso l'obbligo di mantenimento in favore della figlia maggiorenne allorchè la sua dedizione allo studio non possa ritenersi seria e fruttuosa), con nota di richiami

AFFIDAMENTO CONDIVISO ED INIDONEITA' EDUCATIVA DI UNO DEI GENITORI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE - Sentenza 18 giugno 2008, n. 16593 (la mera conflittualità esistente tra i coniugi non può ritenersi circostanza ostativa all'affidamento condiviso, essendo necessario dimostrare una condizione di manifesta carenza o inidoneità educativa di uno dei genitori), con nota di richiami

OMESSA SOMMINISTRAZIONE DEI MEZZI DI SUSSISTENZA - DIFFICOLTA' ECONOMICHE DELL'OBBLIGATO - RILEVANZA - LIMITI CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE Sentenza 5 maggio 2008, n. 17876 (l'obbligo di dover corrispondere il mutuo per l'acquisto della casa di abitazione ha un valore recessivo rispetto a quello di non far mancare i mezzi di sussistenza all'altro coniuge ed ai figli minori), con nota di richiami

MANTENIMENTO DEL CONIUGE E RIFIUTO DI OFFERTE LAVORATIVE CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Sentenza 16 aprile 2008, n. 10006 (ai fini dell'accertamento del diritto all'assegno è ininfluente la prova sulla pretesa non accettazione, da parte del coniuge richiedente, di offerte di lavoro), con nota di richiami

AFFIDAMENTO CONDIVISO E FIGLI NATURALI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Ordinanza 3 aprile 2007, n. 8362 - CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Ordinanza 20 settembre 2007, n. 19406 - CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Ordinanza 25 settembre 2007, n. 19909 - CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Ordinanza 7 febbraio 2008, n. 2966(affermano che la competenza ad adottare i provvedimenti nell'interesse del figlio naturale spetta al Tribunale per i minorenni, il quale, contestualmente ai provvedimenti sull'affidamento, potrà stabilire la misura ed il modo con cui ciascuno dei genitori dovrà contribuire al mantenimento del minore), con nota di richiami

ILLECITO ENDOFAMILIARE E ADDEBITO DELLA SEPARAZIONE TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA Sentenza 23 novembre 2007 (la domanda di risarcimento del danno esistenziale, essendo accessoria a quella di addebito, può trovare ingresso nel giudizio di separazione personale dei coniugi), con commento della dott.ssa A. Arceri

ASSEGNO DIVORZILE E PROVA DEL TENORE DI VITA DEL CONIUGE RICHIEDENTE CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Sentenza 27 febbraio 2008, n. 5191 (anche il tenore di vita del coniuge richiedente l'assegno divorzile può ritenersi provato in applicazione del c.d. «principio di non contestazione»), con nota di richiami

ASSEGNAZIONE DELLA CASA FAMILIARE E SPESE CONDOMINIALI ORDINARIE E STRAORDINARIE CORTE DI APPELLO DI BOLOGNA Sentenza 22 ottobre 2007 (afferma che l'assegnatario della casa familiare è tenuto al pagamento delle sole spese ordinarie, e non anche di quelle straordinarie), con nota di richiami

REVOCA DELL'ASSEGNAZIONE DELLA CASA FAMILIARE E TUTELA DELL'INTERESSE DELLA PROLE CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Sentenza 17 dicembre 2007, n. 27654 (afferma che la previsione legislativa della cessazione dell'assegnazione della casa familiare non si pone in contraddizione con l'interesse della prole a permanere nell'habitat domestico in cui è cresciuta), con nota di richiami

REITERATE UMILIAZIONI INFLITTE DAL PADRE ALLA FIGLIA ED ABUSO DEI MEZZI DI CORREZIONE CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE Sentenza 19 novembre 2007, n. 42648 (commette il reato di abuso di mezzi di correzione il padre che costringe la figlia a scrivere reiteratamente su un quaderno la frase «Io sono una ladra, non devo rubare», e, al contempo, sottopone la minore ad un percorso di gogna davanti alle sue insegnanti ed al parroco), con nota di richiami

COMPORTAMENTI CONTRARI AI DOVERI NASCENTI DAL MATRIMONIO E STORIA PERSONALE DEL CONIUGE CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Sentenza 20 settembre 2007, n. 19450 (i comportamenti contrari ai doveri fondamentali del matrimonio, causa di una condizione di oggettiva intollerabilità della convivenza, non possono essere giustificati dalla storia personale del coniuge agente), con nota di richiami

NESSO DI CAUSALITA' TRA INFEDELTA' E CRISI CONIUGALE CORTE DI APPELLO DI TRENTO - SEZ. DIST. DI BOLZANO Sentenza 29 marzo 2007 (la violazione dell'obbligo di fedeltà non legittima, di per sè sola, la pronuncia di addebito della separazione, essendo necessario verificare, alla luce del comportamento tenuto da entrambi i coniugi, la sussistenza di un nesso causale tra l'infedeltà e la crisi del matrimonio), con nota di richiami

OMESSA SOMMINISTRAZIONE DEI MEZZI DI SUSSISTENZA - RECUPERO FORZOSO DEI CREDITI - STATO DI BISOGNO - PROVA INDIRETTA - ELEMENTO SOGGETTIVO DEL REATO - SUSSISTENZA CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE Sentenza 4 settembre 2007, n. 33808 (il recupero forzoso dei crediti operato dal coniuge avente diritto al mantenimento conferma, indirettamente, il suo stato di bisogno, e, dimostrando la pregressa facoltà di spontaneo adempimento da parte dell'obbligato, offre elementi contrari all'esclusione del dolo del reato), con nota di richiami

CRITERI DI DETERMINAZIONE DEL CONTRIBUTO PER IL MANTENIMENTO DEI FIGLI MINORI A CARICO DEL GENITORE NON AFFIDATARIO CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Sentenza 3 agosto 2007, n. 17055 (il canone di locazione sostenuto dal genitore affidatario assume rilevanza ai fini della determinazione del contributo di mantenimento del minore a carico dell'altro genitore; viceversa, non ha alcuna rilevanza la detraibilità, ai fini fiscali, per il genitore affidatario dell'assegno di mantenimento percepito per le esigenze della prole), con nota di richiami

ONERE DI MANTENIMENTO DEL FIGLIO MINORE E CONVIVENZA MORE UXORIO DEL GENITORE AFFIDATARIO CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Sentenza 3 agosto 2007, n. 17043 (l'eventuale prestazione di tipo coniugale da parte del convivente more uxorio del genitore affidatario non circoscrive la portata dell'obbligo di contribuire al mantenimento della prole a carico dell'altro genitore), con nota di richiami

SOTTRAZIONE INTERNAZIONALE DI MINORI E RILEVANZA DELLE DISPOSIZIONI DELLA CONVENZIONE EUROPEA SULL'ESERCIZIO DEI DIRITTI DEI FANCIULLI CASSAZIONE, SEZ. I CIVILE Sentenza 27 luglio 2007, n. 16753 (stabilisce che le disposizioni della Convenzione di Strasburgo del 1996, per la loro valenza di principio e per il loro significato promozionale, sono suscettibili di influenzare l'attività interpretativa anche nei procedimenti in tema di sottrazione internazionale di minori, e, in genere, di controllo della potestà genitoriale, orientando il senso delle disposizioni di cui il Giudice è chiamato a fare diretta applicazione), con nota di richiami

MANCATA ESECUZIONE DOLOSA DI UN PROVVEDIMENTO CONCERNENTE IL DIRITTO DI VISITA DEL GENITORE NON AFFIDATARIO E VOLONTA' CONTRARIA DELLA FIGLIA MINORE CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE Sentenza 24 luglio 2007, n. 30150 (non costituisce causa di esclusione della colpevolezza del reato ex art. 388, comma 2, c.p.c., la circostanza che il genitore affidatario abbia disatteso l'ordinanza del Giudice civile, regolante il diritto di visita della figlia minore da parte dell'altro genitore, per non «forzare» il desiderio manifestato dalla bambina di non incontrare la madre non affidataria), con nota di richiami

REATO DI MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA E CONVIVENZA MORE UXORIO CASSAZIONE, SEZ. V PENALE Sentenza 20 luglio 2007, n. 29262 (il reato di maltrattamenti in famiglia sussiste anche nei confronti di una persona convivente more uxorio), con nota di richiami

VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI DI ASSISTENZA FAMILIARE E PROVVEDIMENTO DI DECADENZA DALLA POTESTA' GENITORIALE CASSAZIONE, SEZ. VI PENALE Sentenza 24 aprile 2007, n. 16559 (i provvedimenti di decadenza dalla potestà genitoriale, di cui all'art. 330 c.c., non hanno alcuna valenza liberatoria rispetto agli obblighi, penalmente sanzionati, gravanti sui genitori nei confronti della prole)

 

Cassazione: l’obbligo di mantenimento viene meno se l'ex coniuge trova lavoro, anche  precario, dopo la separazione.

 

Corte di Cassazione Civile, sezione sesta, sentenza n. 9765 del 23 Aprile 2013. 

La legge  898/1970 (legge sul divorzio) all'art. 5, comma 6, prevede la possibilità per il giudice, "tenuto conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di entrambi", di obbligare uno dei due ex coniugi a versare all'altra parte un periodico. Nel corso del tempo l'importo di tale assegno, su istanza degli interessati, può essere modificato, e in determinati casi il diritto può addirittura venire meno.  

 

Nel caso di specie la Suprema Corte interviene per fare chiarezza in merito a specifiche condizioni sopravvenute a seguito di separazione di due individui. A carico di uno il giudice di primo grado aveva posto l'obbligo di corrispondere un assegno periodico alla controparte, all'epoca disoccupata.

Ma quando il coniuge beneficiario ha trovato impiego, l'obbligato ha proposto domanda di modifica delle condizioni originarie e, nella specie, ha chiesto al giudice di sollevarlo dall'obbligo di versamento periodico. Resisteva il beneficiario adducendo che il lavoro trovato non era a tempo indeterminato e che quindi l'ex coniuge non poteva ritenersi liberato dal vincolo di versamento.

Il criterio da adottare per decidere circa la persistenza o meno dell'obbligo al mantenimento è quello dell'effettiva capacità lavorativa del coniuge beneficiario dell'assegno di mantenimento: nel momento in cui questi sia impiegato in un'attività di lavoro, non importa a quale titolo, vengono inevitabilmente a modificarsi i presupposti in base ai quali il giudice ha originariamente concesso il beneficio all'ex coniuge creditore. Se poi, contestualmente, non si verificano modifiche in crescendo al reddito dell'ex coniuge debitore, il dovere di contribuzione può venire a mancare. La Cassazione ha così accolto la tesi del coniuge debitore, facendo dunque venir meno il diritto in capo al creditore.

 

 

 

 

 

 

Diritti e doveri reciproci dei coniugi

Diritto di famiglia - Codice Civile

Art. 143

Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri.

Dal matrimonio deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà, all'assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell'interesse della famiglia e alla coabitazione.

Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.



La pronuncia di addebito non può fondarsi sulla sola inosservanza dei doveri coniugali, implicando, invece, tale pronuncia la prova che la irreversibile crisi coniugale sia ricollegabile esclusivamente al comportamento volontariamente e consapevolmente contrario a tali doveri da parte di uno o di entrambi i coniugi, e cioè che sussista un nesso di causalità tra i comportamenti addebitati ed il determinarsi dell'intollerabilità della ulteriore convivenza. Pertanto, in caso di mancato raggiungimento della prova che il comportamento contrario ai predetti doveri tenuto da uno dei coniugi, o da entrambi, sia stato la causa efficiente del fallimento della convivenza, legittimamente viene pronunciata la separazione senza addebito (Cassazione civile, sez. I, sentenza 28.05.2008, n. 14042).

L’addebito della separazione deriva dalla verifica di comportamenti che, contrari ai doveri fondamentali del matrimonio, abbiamo una rilevanza diretta sulla determinazione di una oggettiva intollerabilità della convivenza.
Ne deriva che il disagio culturale e sociale del coniuge straniero, così come la tolleranza di comportamenti vessatori e violenti da parte dell’altro coniuge non escludono, di per sé, l’addebito della separazione (Cassazione civile, sez. I, sentenza 20.09.2007, n. 19450).

Se i coniugi tornano a vivere sotto lo stesso tetto si presume una volontà riconciliativa.
Il ripristino della coabitazione, pur non integrando di per sé la vera e propria convivenza coniugale, tuttavia assume, anche in relazione alla sua durata, un forte valore presuntivo, per la sua idoneità a dimostrare la volontà dei coniugi di superare il precedente stato.
L'elemento oggettivo del ripristino della coabitazione tra i coniugi è potenzialmente idoneo a fondare il positivo convincimento del giudice quanto all'avvenuta riconciliazione; con la conseguenza che spetterà al coniuge interessato a negarla dimostrare che il nuovo assetto posto in essere, per accordi intercorsi tra le parti o per le modalità di svolgimento della vita familiare sotto lo stesso tetto, era tale da non integrare una ripresa della convivenza, e quindi da non configurarsi come evento riconciliativi (Cassazione civile, sez. I, sentenza 25.05.2007, n. 12314).

Condizioni per il sorgere del "diritto al mantenimento in favore del coniuge cui non sia addebitabile la separazione sono la non titolarità di adeguati redditi propri, ossia di redditi che gli permettano di mantenere un tenore di vita analogo a quello goduto in costanza di matrimonio, e la sussistenza di una disparità economica tra le parti, occorrendo avere riguardo, al fine della valutazione dell'adeguatezza dei redditi del coniuge che chiede l'assegno, al parametro di riferimento costituito dalle potenzialità economiche complessive dei coniugi durante il matrimonio, quale elemento condizionante la qualità delle esigenze e l'entità delle aspettative del medesimo richiedente, non assumendo rilievo il più modesto tenore di vita subito o tollerato. Peraltro, benchè la separazione determini normalmente la cessazione di una serie di benefici e consuetudini di vita ed anche il diretto godimento di beni, il tenore di vita goduto in costanza della convivenza va identificato avendo riguardo allo standard di vita reso oggettivamente possibile dal complesso delle risorse economiche dei coniugi, tenendo quindi conto di tutte le potenzialità derivanti dalla titolarità del patrimonio in termini di redditività, di capacità di spesa, di garanzie di elevato benessere e di fondate aspettative per il futuro" (Cass. civ., sez. I, 27-06-2006, n. 14840).

In tema di separazione tra coniugi, l'inosservanza dell'obbligo di fedeltà coniugale rappresenta una violazione particolarmente grave, la quale, determinando normalmente l'intollerabilità della prosecuzione della convivenza, deve ritenersi, di regola, circostanza sufficiente a giustificare l'addebito della separazione al coniuge responsabile, sempre che non si constati la mancanza di nesso causale tra infedeltà e crisi coniugale, mediante un accertamento rigoroso ed una valutazione complessiva del comportamento di entrambi i coniugi, tale che ne risulti la preesistenza di una crisi già irrimediabilmente in atto, in un contesto caratterizzato da una convivenza meramente formale. Pertanto, la riferita infedeltà può essere causa (anche esclusiva) dell'addebito della separazione solo quando risulti accertato che ad essa sia, in fatto, riconducibile la crisi dell'unione, mentre il relativo comportamento (infedele), se successivo al verificarsi di una situazione di intollerabilità della convivenza, non è, di per sé solo, rilevante e non può, conseguentemente, giustificare una pronuncia di addebito (Cass. civ., sez. I, 12-04-2006, n. 8512,).

L'allontanamento dalla residenza familiare - che, ove attuato unilateralmente dal coniuge, e cioè senza il consenso dell'altro coniuge, e confermato dal rifiuto di tornarvi, di per sè costituisce violazione di un obbligo matrimoniale (e conseguentemente causa di addebitamento della separazione) - non concreta tale violazione allorchè risulti legittimato da una "giusta causa", vale a dire dalla presenza di situazioni di fatto (ma anche di avvenimenti o comportamenti altrui) di per sè incompatibili con la protrazione di quella convivenza, ossia tali da non rendere esigibile la pretesa di coabitare (Cass. civ., sez. I, 20-01-2006, n. 1202, RV585644).

In tema di separazione personale, la pronuncia di addebito non può fondarsi sulla sola violazione dei doveri che l'art. 143 cod. civ. pone a carico dei coniugi, essendo, invece, necessario accertare se tale violazione abbia assunto efficacia causale nella determinazione della crisi coniugale (Cass. civ., sez. I, 16-11-2005, n. 23071).

 

 

 

 

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